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Curiosità, attività ed enigmi — un filo che unisce tutte le età

Che cos’è l’inflazione?

Hai mai notato che una colazione al bar costa sempre un po’ di più ogni anno? O che i nonni si lamentano del prezzo del gelato, “quando ero ragazzo costava la metà!”? Non è solo nostalgia… è colpa dell’inflazione!

Immagina che oggi con 10 euro puoi comprare una pizza, una bibita e magari una fetta di torta. L’anno prossimo, con gli stessi 10 euro, scopri che la pizza costa un po’ di più, la bibita anche… e della torta devi fare a meno. L’inflazione è proprio questo: quando i prezzi di tante cose (non solo una!) salgono un po’ alla volta, e con la stessa quantità di soldi possiamo comprare meno cose rispetto al passato. Quindi diciamo che il nostro potere d’acquisto si riduce.

Ma perché succede? Ti sei mai chiesto se i prezzi debbano per forza salire? Chi ci guadagna e chi ci perde quando i prezzi salgono? E soprattutto, cosa possiamo fare per proteggere il valore dei nostri risparmi?

Foto di banconote dello Zimbabwe fino a cento miliardi
Quando i prezzi salgono troppo velocemente: queste banconote dello Zimbabwe mostrano numeri giganteschi, ma nonostante le cifre enormi, valevano così poco da non poter essere utilizzate nemmeno per comprare il pane. (Foto: en:User:Discott, Pubblico dominio, da Wikimedia Commons)

Le cause dell’inflazione

Non esiste una sola ragione per cui i prezzi aumentano: spesso è un insieme di vari fattori che spingono tutto verso l’alto. Vediamone alcuni tra i più comuni (e prova a pensare se li hai già visti all’opera nella tua vita!):

  1. Inflazione da domanda — Quando tutti vogliono comprare di più
    Pensa al periodo di Natale, quando i negozi sono pieni e i regali volano via dagli scaffali: la domanda cresce e i negozianti possono permettersi di alzare i prezzi. Se questa “frenesia” di acquisti si verifica in tutta l’economia, succede la stessa cosa: più soldi in circolazione che vanno dietro a pochi prodotti fanno salire i prezzi.
  2. Inflazione da costo — Quando produrre costa di più
    A volte sono le materie prime (come il petrolio o il grano) a diventare più costose, o la produzione diventa più cara, per esempio se aumentiamo lo stipendio dei lavoratori, oppure quando trasportare le merci richiede più tempo e più carburante. Tutto questo si riflette sui prezzi finali: se produrre una pagnotta di pane costa di più, il panettiere dovrà venderla a un prezzo più alto, e così via per tanti altri prodotti.
  3. Inflazione da svalutazione — Quando si stampa troppo denaro
    Immagina che, da un giorno all’altro, ogni persona riceva un milione di euro. In teoria sembra fantastico, ma se tutti diventano milionari, nessuno lo è davvero! I negozi alzerebbero subito i prezzi, perché tutti potrebbero permettersi di pagare di più. Questo succede spesso in paesi con governi corrotti o in crisi, che decidono di stampare più soldi per pagare le spese dello stato invece di cercare soluzioni più responsabili. Il risultato? Un’inflazione che può schizzare alle stelle mentre la fiducia nella moneta crolla.

Spesso questi fattori si combinano tra loro, e l’inflazione può essere più o meno intensa in base a quanto “spingono” le varie cause.

Sfida

Riesci a pensare ad altre cause che possono portare all’inflazione?

Domanda

Secondo te, l’inflazione è sempre un fatto negativo? Oppure possono esserci situazioni in cui fa bene all’economia? E tu, cosa faresti se sapessi che tra un anno i prezzi saliranno parecchio?

Quando l’inflazione diventa stratosferica: l’iperinflazione

Immagina di svegliarti una mattina e scoprire che il prezzo del pane è raddoppiato rispetto al giorno prima. E il giorno dopo… di nuovo! Sembra impossibile, eppure è successo davvero in diversi momenti della storia e si chiama iperinflazione, ovvero quando i prezzi salgono talmente in fretta che i soldi quasi non servono più a nulla!

È quello che è capitato in Germania dopo la Prima Guerra Mondiale: per comprare un semplice panino potevano servire anche 200 miliardi (200.000.000.000) di marchi tedeschi! C’erano persone che per andare al mercato usavano una carriola piena di banconote, perché le monete non bastavano più. La pensione di chi aveva lavorato una vita intera spesso non bastava nemmeno per un caffè. E chi andava in taverna la sera, ordinava subito più birre possibile, perché i prezzi aumentavano di ora in ora!

Uomo che incolla banconote al muro come carta da parati durante l’iperinflazione della Repubblica di Weimar, perché le banconote costavano meno della carta.
Germania, 1923: durante l’iperinflazione le banconote valevano così poco che conveniva usarle come carta da parati. (Foto: Bundesarchiv, Bild 102-00104 / Pahl, Georg / CC-BY-SA 3.0, CC BY-SA 3.0 DE, via Wikimedia Commons)

L’immagine che vedete sopra cattura solo una delle tante scene surreali dell’epoca, quando il denaro era più utile come oggetto che come mezzo di scambio. Altre immagini storiche mostrano persone che usavano i soldi per accendere stufe o costruire giocattoli per bambini.

L’iperinflazione non è solo un problema di portafoglio: quando i soldi perdono valore così in fretta, anche la fiducia in chi governa e nell’economia crolla. In Germania, questa situazione diede origine a una forte crisi sociale e politica. Secondo alcuni studiosi, questa follia dei prezzi potrebbe aver aiutato l’ascesa di Hitler: quando l’economia finisce nel caos e la gente perde fiducia nei soldi e nello Stato, chi promette “ordine” trova terreno fertile…

Un altro esempio: in Ungheria, alla fine degli anni Quaranta, i prezzi crescevano così velocemente che gli operai venivano pagati tre volte al giorno! Le famiglie correvano a depositare lo stipendio in banca o a spenderlo subito, prima che perdesse valore.

Non si tratta però solo di un fenomeno del passato: in Zimbabwe nel 2008-2009, l’inflazione arrivò a 89 700 miliardi di miliardi per cento all’anno, e 100 mila di miliardi di dollari zimbabwesi non bastavano nemmeno per un biglietto dell’autobus! A un certo punto, la gente ha iniziato a usare dollari americani perché la moneta locale non valeva più niente.

Grafico che mostra l'andamento dell'inflazione in Zimbabwe, con un picco nel 2007.
Questo grafico mostra come in Zimbabwe i prezzi siano schizzati verso l’alto in un solo anno. Alla fine le banconote valevano meno della carta su cui erano stampate! (Immagine: Wikideas1, CC0, via Wikimedia Commons (modificato))

L’iperinflazione rende quindi praticamente impossibile risparmiare o pianificare il futuro. Quando i soldi perdono valore a questa velocità, tutto si complica e la vita quotidiana diventa una corsa contro il tempo.

Domanda

Secondo te, quali problemi si creano in una società quando i prezzi salgono così in fretta? Se succedesse qui, cosa faresti con i tuoi soldi?

Quanto vale l’inflazione normalmente?

L’iperinflazione è un esempio estremo di perdita di valore del denaro. Nella vita di tutti i giorni, però, l’inflazione è di solito molto più contenuta: spesso non ci accorgiamo nemmeno delle piccole variazioni mese dopo mese.

Gli economisti e le banche centrali cercano di mantenere l’inflazione annua vicina al 2%: questa soglia è considerata “sana” per l’economia e abbastanza bassa da non creare troppi problemi.

Guardando la storia italiana, dal secondo dopoguerra l’inflazione è quasi sempre rimasta sotto il 5% all’anno, tranne in momenti particolari come la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, quando ha toccato livelli più alti: ad esempio, nel 1980 la media annua ha sfiorato il 21%!

Sfida

L’Italia ha vissuto periodi in cui l’inflazione è stata molto più alta del solito. Usa un calcolatore dell’inflazione per capire in quali anni si sono verificati questi picchi. Secondo te, quali possono essere state le cause di questi aumenti molto forti dei prezzi? Prova a collegare quello che accadeva in Italia e nel mondo in quegli anni: quali eventi storici potrebbero aver influito sulle abitudini di spesa o sul prezzo delle materie prime?

Come si misura l’inflazione? Il misterioso ‘paniere’

Qui viene il bello: nessuno si mette a calcolare l’inflazione con la calcolatrice ogni volta che va al supermercato! In Italia, questo compito tocca all’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica), che è un po’ come una squadra di detective dei prezzi. Per tenere tutto sotto controllo, l’ISTAT usa uno strumento fondamentale: il paniere.

Come funziona? Ogni anno, l’ISTAT costruisce una vera e propria “lista della spesa” gigante, chiamata paniere dei prezzi. Questa lista contiene quasi duemila tra beni e servizi diversi: pane, scarpe, videogiochi, trattamenti di bellezza, cereali per la colazione… tutto quello che le famiglie comprano davvero.

Il palazzo storico dell’ISTAT a Roma. È da qui che partono le analisi sui prezzi che misurano quanto costa la vita in Italia. (Foto: Lalupa, CC BY-SA 4.0, da Wikimedia Commons)

Ma non finisce qui: ogni mese, l’ISTAT raccoglie e controlla milioni di prezzi da negozi, supermercati e online, analizzando sia le città grandi che i piccoli centri. L’obiettivo? Confrontare quanto costa la stessa “spesa tipo” mese dopo mese e vedere se, in media, i prezzi stanno salendo oppure no.

Quando il prezzo medio dei prodotti del paniere sale, ecco che scatta l’allarme: l’inflazione!

Sfida

La prossima volta che vai a fare la spesa, prova a individuare almeno 5 cose che potrebbero far parte del “paniere dell’inflazione”.  Devono essere prodotti o servizi che usano quasi tutte le famiglie, come il pane, la pasta, il latte, ma anche il biglietto dell’autobus.

Effetti dell’inflazione: come proteggere i risparmi?

L’inflazione ha diversi effetti sulla nostra vita quotidiana, molti dei quali non notiamo subito. Il più evidente è che rende tutto più costoso: oggi con lo stesso euro compri meno di ieri. Ma c’è un altro effetto importante: i risparmi perdono valore nel tempo. Quei 100€ che hai messo da parte l’anno scorso? Ora “valgono” meno, anche se il numero sul conto è sempre lo stesso!

È per questo motivo che gli esperti consigliano di non tenere troppi soldi fermi sul conto corrente o sotto il materasso. Quando l’inflazione è più alta del tasso di interesse che la banca ti offre, i tuoi risparmi stanno in realtà diminuendo. Una soluzione? Cercare forme di investimento che almeno proteggano i tuoi soldi dall’inflazione.

Discussione
Il lato sociale dell’inflazione

Facci caso: l’inflazione non colpisce tutti nello stesso modo. Se hai tanti risparmi “fermi” sul conto, rischi di vederli perdere valore. Se invece hai debiti a tasso fisso, può anche essere un vantaggio. E per chi vive già con poco, anche piccoli aumenti diventano enormi ostacoli. Questo solleva tante domande: è giusto che l’inflazione pesi soprattutto sui più vulnerabili? Come può lo Stato proteggere chi rischia di restare indietro? Quale responsabilità hanno banche e aziende nel garantire che i salari crescano insieme ai prezzi?

Domanda

Hai notato nella tua famiglia qualche cambiamento nelle abitudini di acquisto a causa dell’aumento dei prezzi?

L’inflazione è sempre un problema?

La parte interessante è che l’inflazione non è sempre una brutta notizia per tutti! Anzi se tutto aumenta allo stesso ritmo — prezzi, stipendi, risparmi — nessuno ci perde davvero. È come se il numerino dei prezzi si alzasse, ma il potere d’acquisto restasse identico perché anche il tuo stipendio cresce.

Immagina una mattina speciale: ti svegli e scopri che tutto è aumentato del 50%. I prezzi degli abbonamenti, gli stipendi, perfino i risparmi in banca! I giornali urlano: “Inflazione record, +50% in una sola notte!”. Ma dopo il primo shock, ti accorgi che puoi comprare esattamente le stesse cose di ieri. Tutto sembra diverso, ma in realtà il valore non è cambiato.

In teoria, quindi, l’inflazione non dovrebbe essere un problema: i guadagni crescono insieme ai prezzi e tutti si adeguano.

Ma nella realtà succede raramente! Molto spesso i salari aumentano più lentamente rispetto ai prezzi, oppure alcune categorie (pensionati, chi ha risparmi fermi sul conto) restano indietro. Ed è qui che l’inflazione diventa ingiusta: colpisce di più chi non può adeguarsi in fretta.

Ma c’è di più: in certi casi, l’inflazione può perfino essere un vantaggio per qualcuno! Pensa a chi ha un debito molto grande. Se i prezzi salgono ma il debito da restituire resta quello di prima, è come se il debito si “restringesse”. Ad esempio:

  • Se un anno fa hai preso in prestito 10.000€, quella cifra oggi vale meno perché con 10.000€ puoi comprare molte meno cose. Se i tuoi guadagni sono aumentati grazie all’inflazione, il debito peserà meno sulle tue spalle.
  • Chi ci perde? Chi presta soldi, come banche o risparmiatori: riceveranno indietro soldi che valgono meno.
Sfida

Lo Stato italiano ha appena preso un grosso prestito per costruire un aeroporto. Se improvvisamente l’inflazione sale del 5%, secondo te lo Stato ci guadagna o ci perde? Perché?

Domanda

Chi ci guadagna e chi ci rimette quando c’è inflazione? Riesci a pensare a un esempio attuale legato alla tua vita o a quella di qualcuno che conosci?

I prezzi devono per forza salire?

Abbiamo parlato di inflazione, ma esiste anche la deflazione — quando i prezzi scendono. A prima vista potrebbe sembrare fantastico (chi non vorrebbe pagare meno?), ma in realtà può creare seri problemi economici. Perché? Quando tutti si aspettano che domani i prezzi saranno più bassi, nessuno compra oggi! Questo blocca l’economia e porta alla recessione, dove le aziende vendono meno, assumono meno persone e l’economia si “raffredda”.

Secondo molti economisti, la situazione ideale è un’inflazione bassa e prevedibile — intorno al 2% annuo. Così famiglie e aziende possono pianificare il futuro sapendo cosa aspettarsi. Ecco perché le banche centrali, come la Banca Centrale Europea, hanno proprio l’obiettivo di mantenere l’inflazione vicina (ma inferiore) al 2%.

Ecco perché di solito i prezzi salgono un po’ alla volta: è una scelta delle banche centrali per evitare grossi problemi all’economia.

C’è un altro fattore che rende la deflazione così rara: di solito, l’economia tende quasi sempre a crescere — magari lentamente, ma cresce — e questo spinge i prezzi verso l’alto. Solo in momenti particolari, chiamati recessioni, può succedere che i prezzi scendano (deflazione), ma si tratta di eccezioni.

Sfida

Se i prezzi salgono di circa il 10% ogni anno, quanto costerà un libro che oggi paghi 10 euro tra 3 anni?

Indizio per i perplessi

Attenzione: la risposta non è €13! Pensa all’effetto cumulativo…


Idee per attività didattiche

Attività pratiche
Dietro le quinte di un gelato

Immagina di essere un gelataio che ha dovuto aumentare il prezzo di un cono gelato da 2,00€ a 2,50€. Un cliente abituale, Marco, si stupisce dell’aumento: “Ehi, ma come? La settimana scorsa ho pagato il mio cono preferito 2,00€ e oggi costa 2,50€? State cercando di guadagnare di più?”

Spiega a Marco, in modo semplice e chiaro, perché hai dovuto aumentare il prezzo. Considera questi fattori (e suggeriscine altri!):

  • I tuoi dipendenti vogliono un aumento di stipendio per coprire l’inflazione.
  • Il costo del latte è aumentato del 40%
  • L’affitto del negozio è salito da 800€ a 900€ al mese
  • Le bollette dell’elettricità sono quasi raddoppiate
  • Gli zuccheri e altri ingredienti costano il 20% in più
Il mistero dei prezzi in aumento

Sei un detective dell’economia! In una piccola città, tre negozi hanno aumentato i prezzi, ma per motivi diversi. I clienti sono confusi e vogliono sapere se i negozianti stanno solo cercando di guadagnare di più. Il tuo compito: indaga sui tre negozi e scopri la verità!

Negozio 1: Libreria Pagina Magica
I libri costavano in media 12€, ora costano 15€ (+25%).

Indizi da raccogliere:

  • Le case editrici hanno aumentato i prezzi di listino
  • La carta costa di più a livello mondiale
  • L’affitto del locale è aumentato leggermente
  • I dipendenti ricevono lo stesso stipendio

Negozio 2: Pizzeria Margherita Felice

Una pizza margherita costava 6€, ora costa 7,50€ (+25%).

Indizi da raccogliere:

  • Il costo della farina è aumentato del 10%
  • Le bollette del gas sono raddoppiate (i forni usano molto gas!)
  • I proprietari hanno aumentato lo stipendio ai pizzaioli
  • Il prezzo del formaggio è salito del 15%

Negozio 3: Negozio di scarpe Passo Leggero

Le scarpe da ginnastica costavano 40€, ora costano 50€ (+25%).

Indizi da raccogliere:

  • Il costo di produzione è aumentato del 5%
  • L’affitto del negozio è aumentato del 2%
  • Il proprietario ha appena comprato una macchina nuova
  • Tutti gli altri negozi di scarpe hanno prezzi più bassi

Domanda: Quale dei tre negozi sta probabilmente cercando di guadagnare di più, e non solo di coprire i costi aumentati?

Il dilemma del prezzo del puzzle

Hai ereditato dai tuoi nonni il piccolo negozio di puzzle La bottega dei puzzle.

Vendete un puzzle molto popolare; prima, lo vendevi a 1,00€ e ti costava 0,60€. Ora però i fornitori ti fanno pagare lo stesso puzzle 0,80€ invece di 0,60€.

Devi decidere: a quanto vendi ora il puzzle?
Le tue opzioni:

Opzione 1

  • Vendi il puzzle a 1,20€
  • (+20 centesimi rispetto a prima)
  • Così puoi coprire tutti i nuovi costi, ma i clienti non saranno felici dell’aumento e rischi di perderne alcuni.

Opzione 2

  • Vendi il puzzle a 1,10€
  • (+10 centesimi rispetto a prima)
  • Così guadagni meno su ogni puzzle, ma gli aumenti dei costi non sono completamente coperti.

Opzione 3

  • Continui a venderlo a 1,00€
  • (il prezzo non cambia)
  • I clienti sono felici, ma tu rischi di perdere soldi, perché ora lo paghi 0,80€!

Scegli una soluzione e spiega perché! Come lo spiegheresti ai tuoi clienti?

Matematica applicata
  • Se un gelato costava 1 euro l’anno scorso e oggi costa 1,20 euro, quanto è cresciuto il prezzo? Quanto è cresciuta in percentuale?
  • Cerca quanto costava la benzina 20 anni fa e quanto costa adesso. Di quanto è cambiato il prezzo? Calcola la percentuale di questo cambiamento.
La merenda di ieri e oggi

Prezzi del tuo negozio di fiducia Spesa Conveniente:

Prodotto per merendaPrezzo 2015Prezzo 2025
Merendina al cioccolato0,65 €0,95 €
Pacchetto di biscotti1,20 €1,75 €
Succo di frutta (200ml)0,85 €1,30 €
Yogurt alla frutta0,50 €0,80 €
Banana0,35 €0,30 €

Domande:

  1. Quanto costava una merenda completa (tutti i 5 prodotti) nel 2015?
  2. Quanto costa la stessa merenda nel 2025?
  3. Di quanto è aumentato il prezzo totale (in euro)?
  4. Qual è la percentuale di aumento in 10 anni?
  5. Il prezzo delle banane è leggermente diminuito. Questo significa che non c’è stata inflazione?
Spunti di discussione
  • Secondo te, cosa dovrebbe fare lo stato per proteggere i più poveri dalle conseguenze negative dell’inflazione?
  • Se il tuo paese subisse un periodo di iperinflazione, dove i prezzi raddoppiano ogni giorno, cosa faresti per proteggere i tuoi risparmi?
  • Quando un aumento di prezzo ti sembra giustificato e quando no? Quali prodotti o servizi pensi che dovrebbero costare meno? E quali, secondo te, hanno un prezzo giusto anche se aumenta un po’ ogni anno?
  • I tuoi nonni raccontano spesso che ‘una volta con pochi soldi si comprava tanto’. Quanto pensi sia dovuto all’inflazione e quanto alla loro nostalgia?
  • Perché alcune cose (come smartphone o computer) tendono a costare meno nel tempo, mentre altre (come cibo o affitti) aumentano sempre di prezzo?
Attività creative
  • Progetta una moneta speciale: Se tu potessi inventare una moneta che non perde mai valore, che caratteristiche avrebbe? Disegnala e spiegane il funzionamento!
  • Crea una mini-indagine: Intervista 3 persone di età diverse chiedendo: “Qual è una cosa che ti ricordi costasse molto meno quando eri più giovane?”. Raccogli le risposte e fai una presentazione!

Risorse

Iperinflazione: