Hai presente quell’etichetta ‘bio’ che compare sempre più spesso sulle confezioni al supermercato? Dai biscotti alle carote, sembra che tutto possa essere biologico. Ma cosa significa davvero? È solo una questione di marketing e prezzi più alti, oppure dietro a quella foglia verde si nasconde qualcosa di concreto? È davvero meglio per noi e per l’ambiente, o è semplicemente l’ultima tendenza alimentare?
Anch’io, un po’ per curiosità e un po’ per confusione, volevo scoprire il vero significato del ‘bio’. Avevo l’idea generale che i prodotti biologici fossero “più naturali”, ma in cosa si traduce questo nella pratica quotidiana? La realtà, come spesso accade, si è rivelata più sfaccettata e sorprendente di quanto immaginassi.
Non è solo una moda: cosa significa “biologico”
Un prodotto biologico (o ‘bio’, per brevità) è ottenuto attraverso metodi che escludono l’uso di sostanze chimiche artificiali. In pratica, nell’agricoltura biologica non si possono utilizzare:
- Pesticidi chimici di sintesi
- Fertilizzanti artificiali
- OGM (Organismi Geneticamente Modificati)
- Conservanti, coloranti e additivi sintetici (nel caso di prodotti trasformati)
Domanda
Hai mai confrontato l’aspetto di un pomodoro biologico con uno convenzionale? Quali differenze hai notato?
L’agricoltura biologica non è però solo “togliere la chimica”, ma seguire un intero sistema che rispetta i cicli naturali delle piante e degli animali. Ad esempio, per combattere i parassiti si usano altri insetti predatori naturali invece di pesticidi, e per nutrire il terreno si utilizzano concimi naturali e rotazione delle colture.
La foglia verde

Questo logo (la “foglia verde” dell’Unione Europea) non viene assegnato facilmente. Per ottenere la certificazione biologica, un prodotto deve rispettare regole molto severe:
- Per alimenti trasformati (come biscotti o sughi), almeno il 95% degli ingredienti deve essere biologico
- Il restante 5% può essere non-bio, ma solo se quegli ingredienti non sono disponibili in versione biologica
- Lo stesso ingrediente non può essere presente in forma biologica e non biologica nello stesso prodotto
Se la percentuale di ingredienti biologici è inferiore al 95%, non si può usare il logo europeo, ma si può indicare quali specifici ingredienti sono biologici nella lista ingredienti.
La conversione al biologico: un percorso lungo
Immagina di avere un campo dove per anni sono stati usati fertilizzanti chimici e pesticidi. Puoi semplicemente smettere oggi e dichiararlo “biologico” domani? Assolutamente no!
Se un campo viene convertito da agricoltura convenzionale a biologica, i suoi prodotti non possono essere certificati bio immediatamente — deve passare un periodo di “conversione” di 2-3 anni, durante il quale il terreno si depura dalle sostanze chimiche precedentemente usate. Durante questo tempo, l’agricoltore deve già seguire tutte le regole dell’agricoltura biologica senza poter vendere i prodotti come bio.
Questo periodo di transizione è necessario perché le sostanze chimiche impiegate in passato non scompaiono subito dal terreno: serve tempo perché il suolo rigeneri il suo equilibrio naturale, si sviluppino nuovamente microrganismi benefici e si eliminino i residui di sostanze proibite nel biologico.
È un po’ come ripulire una casa dopo anni di disordine: non basta una passata veloce, serve una pulizia profonda per tornare alla normalità!
È davvero l’alternativa migliore per l’ambiente?
L’agricoltura biologica ha molti vantaggi per la natura:
- Riduce l’inquinamento del suolo e dell’acqua, perché non usa pesticidi e fertilizzanti chimici
- Aiuta la biodiversità: nei campi bio ci sono più piante, insetti e animali diversi
- Mantiene il terreno sano e fertile più a lungo
- Resiste meglio in condizioni difficili come la siccità, dove può addirittura superare l’agricoltura tradizionale
Ma non è tutto perfetto: di solito, nei campi biologici si raccoglie meno cibo per ogni ettaro rispetto a quelli convenzionali, quindi per ottenere la stessa quantità bisogna coltivare più terreno. Un altro problema è che questi vantaggi sono fortemente dipendenti dal clima, dal tipo di coltura e dalle tecniche utilizzate.
Curiosità
Durante i periodi di siccità, i campi biologici possono produrre fino al 40% in più rispetto a quelli convenzionali! Questo perché il terreno gestito in modo naturale trattiene meglio l’acqua.
Attività
Fai una passeggiata nel negozio di alimentari: in quali reparti trovi più prodotti biologici? Quali categorie di cibo (frutta, pasta, biscotti, succhi…) sono più rappresentate con etichette ‘bio’? E a casa tua, quali prodotti hanno il marchio bio e quali no? Secondo te, perché?
Quindi, bio significa più salutare?
La risposta non è così semplice come speravo. La ricerca scientifica, infatti, non è ancora unanime: alcuni studi suggeriscono che i prodotti biologici possano contenere livelli leggermente superiori di alcuni nutrienti, ma le differenze rispetto ai prodotti convenzionali sono generalmente piccole. E non è ancora chiaro se questi vantaggi si traducano in effetti concreti sulla salute.
Un dato certo però c’è: scegliere bio riduce l’esposizione a pesticidi e altre sostanze chimiche di sintesi, che in alcuni casi possono essere rischiosi per la salute. Tuttavia, non esistono prove solide che mangiare solo biologico riduca concretamente il rischio di malattie.
Morale? Mangiare in modo variato e abbondare con frutta e verdura, bio o no, è comunque la strategia più salutare. E, per quanto mi riguarda, meglio una mela normale che una scatola di biscotti bio!

Le criticità del bio: l’etichetta non dice tutto
Il biologico ha sicuramente i suoi pregi, ma ci sono anche alcuni aspetti meno conosciuti che vale la pena considerare:
- Biologico non sempre significa “più naturale”: Pensa al pesce selvatico, come il salmone. Non può essere certificato “bio” perché vive libero e non segue regole controllate, ma è molto più naturale (e — secondo me — molto più saporito!) del pesce d’allevamento biologico. I cibi davvero naturali non hanno un’etichetta che lo dimostri!
- La conversione al biologico richiede pazienza: Quando un campo passa dall’agricoltura convenzionale a quella biologica, non diventa “pulito” da un giorno all’altro. Anche dopo i 2-3 anni di conversione previsti dalle norme, possono rimanere nel terreno tracce delle sostanze chimiche usate in passato.
- Aspetto e conservabilità differenti: I prodotti bio possono avere un aspetto meno perfetto (ad esempio frutta più piccola o con qualche imperfezione) e conservarsi per meno tempo rispetto ai prodotti convenzionali, perché non contengono conservanti artificiali e hanno subito meno trattamenti.
- Costi maggiori e sfide di mercato: Coltivare in modo biologico costa di più agli agricoltori: servono più lavoro, più attenzione e spesso si raccoglie meno. Questi costi si riflettono sui prezzi al supermercato, rendendo i prodotti bio meno accessibili per alcune famiglie. Per i piccoli agricoltori bio, inoltre, può essere difficile competere con le grandi aziende.
Domanda
Conosci altri casi in cui un prodotto “naturale” potrebbe essere preferibile a un prodotto certificato ‘bio’? Ad esempio, pensa a uova da piccoli allevamenti locali, miele di apicoltori conosciuti o frutta di stagione raccolta vicino a casa.
Oltre l’etichetta
Alla fine, le etichette dicono tanto, ma non tutto. Scegliere con consapevolezza è sempre la strada migliore — e informarsi è il primo passo per scegliere davvero bene.
Idee per attività didattiche
Attività pratiche
- Compra un pomodoro biologico e uno convenzionale. Confrontali per aspetto, consistenza e sapore. Sono diversi? Perché? Saresti disposto a pagare di più per quello bio?
- Fai una lista di 10 prodotti bio nel tuo supermercato o negozio di fiducia. Confronta i prezzi e gli ingredienti con i corrispondenti prodotti non biologici. Prova a leggere le etichette e cercare la foglia verde.
Matematica applicata
- Se un pacco di biscotti deve essere biologico al 95%, e contiene 20 ingredienti in totale, quanti possono essere non bio?
- Se i biscotti bio costano 3€ e quelli convenzionali 2€, quanto spenderesti in più in un anno comprando una confezione a settimana?
Spunti di discussione
- Cerca diversi tipi di etichette “bio” o “naturale”. Tutti i prodotti che si dichiarano “naturali” sono anche certificati biologici? Quali differenze trovi tra bio, naturale, “eco”?
- Hai notato differenze di prezzo tra prodotti bio e convenzionali? Secondo te, il costo maggiore è sempre giustificato? Il bio è sempre più sano? Hai mai sentito parlare di “greenwashing”, cioè quando si usa il termine “verde” o “bio” più per marketing che per reale impegno ambientale?
Attività creative
- Disegna il tuo logo ‘bio’: Crea un logo alternativo per i prodotti biologici che comunichi meglio i valori che secondo te sono importanti. Spiega perché hai scelto quel design e quei colori.
- Menu stagionale: Crea un menu con 2 o 3 portate utilizzando principalmente prodotti biologici di stagione (ad esempio: primo, secondo e dolce). Calcola il costo degli ingredienti scegliendo quelli bio e confrontalo con il costo degli stessi ingredienti in versione convenzionale.
- Fiera del bio: Organizza una piccola fiera dove ogni partecipante presenta un prodotto biologico che ha studiato, con tutte le informazioni raccolte e magari anche un assaggio!
Risorse
- L’agricoltura biologica in sintesi — Una guida ufficiale della Commissione europea che spiega la politica biologica dell’UE e il significato del logo biologico.
- Organic food and impact on human health: Assessing the status quo and prospects of research (EN) — Un articolo scientifico che analizza le evidenze disponibili sull’impatto dell’agricoltura biologica sulla salute umana.
- Biologico significato: Cosa vuol dire? — Un articolo informativo di Almaverde Bio (consorzio italiano di produttori biologici). Nota: questa fonte è utile per comprendere alcuni aspetti tecnici, ma rappresenta anche il punto di vista di un’azienda del settore biologico.
Altri articoli scientifici sull’impatto dell’agricoltura biologica sulla salute:
- Mie, A., Andersen, H.R., Gunnarsson, S. et al. Human health implications of organic food and organic agriculture: a comprehensive review.
- Forman J, Silverstein J; Committee on Nutrition; Council on Environmental Health; American Academy of Pediatrics. Organic foods: health and environmental advantages and disadvantages.
- Hurtado-Barroso, S., Tresserra-Rimbau, A., Vallverdú-Queralt, A., & Lamuela-Raventós, R. M. (2017). Organic food and the impact on human health.