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Perché gli scontrini non sono riciclabili?

Hai mai pensato a cosa succede a uno scontrino dopo che l’hai buttato nella spazzatura? Magari, come capitava anche a me fino a poco tempo fa, l’hai sempre gettato nel cassonetto della carta, convinto che fosse il posto giusto. E invece no, stai sbagliando!

Domanda

Hai mai fatto caso a quanti scontrini ricevi ogni giorno? Quanti ne butti in una settimana?

Gli scontrini vanno nel secco indifferenziato perché non sono riciclabili. La scoperta mi ha sorpreso: non dovrebbero essere fatti di carta e quindi facili da smaltire?

Qual è il problema?

Gli scontrini non si possono riciclare, perché non sono fatti di carta normale. Sono fatti di carta termica, un materiale particolare che non richiede inchiostro per la stampa.
È la carta stessa a cambiare colore quando viene riscaldata!

È un’idea geniale per semplificare le cose e risparmiare, ma non è così per l’ambiente.

Immagine di uno scontrino che annerisce mentre viene esposto alla fiamma di un accendino, dimostrando la reazione della carta termica al calore.
La carta termica si annerisce quando viene riscaldata, ma non si sta bruciando: è una reazione chimica che provoca il cambiamento di colore dei pigmenti presenti nella carta. (Foto: IIVQ – Tijmen Stam, CC BY-SA 3via.0, da Wikimedia Commons)

La “magia” dietro la carta termica si nasconde dietro la presenza di molte sostanze chimiche. Per funzionare, la carta viene rivestita di particolari pigmenti chiamati leucocoloranti, che inizialmente sono trasparenti ma diventano visibili (tipicamente neri) quando vengono scaldati in un ambiente acido. Per innescare la reazione sono quindi necessarie delle sostanze acide, come il Bisfenolo A (BPA). Ed è qui che sta il problema: tutta questa chimica rende gli scontrini non riciclabili, perché queste sostanze sono difficili da eliminare.

Box Approfondimento
Perché i leucocoloranti cambiano colore?

I leucocoloranti — chiamati anche coloranti al tino — sono molecole complesse che, in condizioni normali, risultano trasparenti. Quando riscaldati, un acido presente nella carta termica trasferisce uno ione H+ alla molecola, modificando la sua struttura chimica. Questa modifica altera la distribuzione degli elettroni nella molecola (più precisamente i suoi sistemi coniugati), influenzando il modo in cui interagisce con la luce. Il risultato? Il pigmento assorbe diverse lunghezze d’onda e appare colorato (spesso nero) all’occhio umano.

La reazione chimica del lattone del cristallo violetto, un esempio di leucocolorante usato nella carta termica. È sorprendente pensare che basta il trasferimento di un singolo ione idrogeno (H+) per cambiare completamente la struttura della molecola: da trasparente diventa intensamente colorata. Un cambiamento così piccolo, a livello di atomi, è sufficiente per rivoluzionare il modo in cui la molecola assorbe e riflette la luce! (Immagine: Hbf878, CC0, da Wikimedia Commons)

Ma è solo una questione di riciclo?

No, il problema è più grande. Il BPA, un composto comune nella carta termica, è stato collegato a rischi per la salute, come cancro, infertilità, diabete e obesità. Per questo motivo, l’Unione Europea ha vietato il BPA negli scontrini a partire dal 2020. Tuttavia, in molti casi è stato rimpiazzato dal Bisfenolo S (BPS), una sostanza simile che potrebbe essere altrettanto pericolosa. Insomma, siamo ancora lontani da una soluzione sicura ed ecologica…

E se butti gli scontrini nella carta…? Le sostanze tossiche presenti negli scontrini possono contaminare la carta riciclata, che viene poi utilizzata, ad esempio, per imballaggi alimentari. Una situazione particolarmente rischiosa, sia per l’ambiente che per la salute.

Foto di uno scontrino sull'erba

Esistono alternative migliori?

Sì, esistono tipi di carta termica meno tossica o addirittura riciclabile. Alcuni negozi stanno già iniziando a usarla, ma il problema — come si può immaginare — è il costo. Questi materiali costano molto di più rispetto alla carta termica tradizionale, quindi il cambiamento non si è ancora diffuso.

Una possibile alternativa sono gli scontrini digitali, che però non sono privi di problemi: richiedono infrastrutture tecnologiche, spesso aumentano l’uso di energia e possono sollevare preoccupazioni legate alla privacy, dato che i dati personali vengono raccolti e conservati.

Secondo alcune stime, ogni anno nel mondo vengono stampati miliardi di scontrini, con un costo ambientale ed economico significativo. Solo immaginarne la quantità ci fa capire quanto potrebbe fare la differenza un sistema più sostenibile.

Domanda

Secondo te, quanti scontrini vengono stampati ogni giorno nel tuo paese? Pensa ad ogni acquisto, ogni caffè al bar, ogni biglietto di parcheggio…

Sfida

Se per esempio ogni scontrino costasse 1 centesimo e la carta riciclabile costasse il doppio, quanto costerebbe al tuo paese passare a una soluzione più ecologica?

Cosa puoi fare tu?

Anche se sembra difficile cambiare il sistema, ci sono piccoli gesti che possono fare la differenza:

  • Non accettare scontrini che non ti servono. Alcuni negozi ti chiedono se lo vuoi stampato: di’ di no, se puoi.
  • Butta gli scontrini nel secco indifferenziato. Non sbagliare cassonetto: è importante!
  • Parla di questo problema. Molte persone non sanno che gli scontrini non si riciclano. Condividi queste informazioni e aiutale a fare scelte più consapevoli.
Scontrino che viene gettato nel bidone dell'indifferenziata, con testo: 'Gli scontrini vanno nell'indifferenziata! Non sono riciclabili'.

La carta termica è un perfetto esempio di come una soluzione tecnologica economica possa avere costi nascosti per l’ambiente e la salute: dietro a qualcosa di così semplice come uno scontrino, si nascondono impatti che non possiamo permetterci di ignorare.


Idee per attività didattiche

Attività pratiche
  • Ricreare la reazione della carta termica riscaldando delicatamente uno scontrino con un asciugacapelli o vicino a una lampadina (sotto supervisione). Perché si annerisce? È una trasformazione fisica o chimica? Cosa succede se lo facciamo con la carta normale?
  • Raccogliere tutti gli scontrini ricevuti in una settimana. Quanti ce ne sono? Dove sono stati ottenuti?
Matematica applicata
  • Se ogni italiano riceve in media 2 scontrini al giorno, quanti scontrini vengono prodotti ogni anno in Italia? Se ogni scontrino pesa circa 0,5 grammi, quanto pesa questa montagna di carta?
  • Un negozio piccolo usa circa 3 rotoli di carta termica a settimana. Se ogni rotolo di carta ecologica costa il doppio rispetto a quella tradizionale (2€ invece di 1€), quanto spenderebbe in più in un anno scegliendo la carta ecologica?
  • E se fosse un supermercato grande? Un supermercato può usare anche 30 rotoli al giorno. Quale sarebbe il costo extra annuale per passare a carta ecologica? (Ricorda: 30 rotoli al giorno per 365 giorni!)
  • Nella tua città quanti negozi e supermercati ci sono? Se tutti passassero alla carta ecologica, il costo aggiuntivo sarebbe giustificato dai benefici ambientali e per la salute?
Spunti di discussione
  • Quali altre soluzioni potrebbero ridurre l’uso degli scontrini?
  • È più sostenibile uno scontrino cartaceo o uno digitale, considerando tutti i fattori?
  • Quali altri oggetti quotidiani nascondono problemi ambientali simili?
Attività creative
  • Inventare slogan o poster per sensibilizzare sul corretto smaltimento degli scontrini.
  • Progettare uno scontrino del futuro: come dovrebbe essere per essere completamente ecologico?

Risorse